– Abstract –
Di tutte le discipline artistiche, l’architettura è un’arte vincolo per l’uomo. Di fronte a un brutto film si può cambiare canale, si può abbassare il volume ascoltando una musica terribile, ma un edificio brutto, in un modo o nell’altro, rappresenta un qualcosa di imposto agli altri.
Pochi hanno scritto di Architettura e di Arte riferendosi all’Umbria, ed in particolare al nostro comprensorio (Assisi, Cannara, Bettona e Bastia Umbra).
L’Umbria è famosa in tutto il mondo per il suo patrimonio paesaggistico ed artistico-storico unico e inimitabile, ma questo non vuol dire che non possiamo aprire il nostro sguardo anche verso l’Architettura e l’Arte contemporanea. Le due cose devono coesistere perché le differenze sono un valore.
Nella cultura contemporanea si manifesta il fatto che più nascondiamo, e addirittura neghiamo, la dimensione dell’utilità di un oggetto architettonico, più abbiamo la possibilità di diminuire la dimensione della sua bellezza. Un oggetto infatti che non viene esposto rimane in una stanza buia e impolverata: questo non possiamo permettercelo, nessuno in realtà può farlo.
Le nostre Architetture rappresentano un valore che va comunicato e vissuto, investendo risorse e delineando urbanisticamente una nuova possibilità di fruizione dei beni che appartengono alla nostra contemporaneità.
Nel marzo scorso la Casa evolutiva di Renzo Piano e Peter Rice, a Bastia Umbra, fu protagonista di un precedente importante per la tutela delle opere di architettura e arte contemporanea: sull’opera è stato applicato un vincolo di tutela da parte della Soprintendenza dell’Umbria.
Le Architetture contemporanee degne di nota sono dei veri e propri monumenti, opere di assoluto valore in quanto caratterizzate da ciò che le può rendere uniche e diverse dalle altre costruzioni che incontriamo tutti i giorni lungo il nostro cammino: monumenti del presente.
L’architettura contemporanea è lo specchio di una società culturalmente e socialmente diversificata.
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