– Presentazione –
Ho accettato volentieri di portare un piccolo contributo a questo luogo di confronto che parte e vive in una città particolare, che ha insieme i problemi di un territorio di più di 28.000 abitanti e quelli di una meta visitata da diversi milioni di turisti e di pellegrini.
Questo offre straordinarie opportunità e fa correre straordinari rischi. Il primo è quello di non tenere insieme i due capi del filo, scadendo di volta in volta o in uno sciatto localismo o in una vacua retorica sull’essere capitale di qua e capitale di là.
E tutto questo in una fase nella quale la democrazia reale, partecipativa, ampia, creativa, che mette in campo partiti, corpi intermedi, associazioni, territori langue ed è sostituita da una semplificazione istituzionale e da una combinazione povera tra concentrazione dei luoghi della decisione pubblica e atomismo sociale.
Eppure bisognerebbe provarci ad interrompere questo processo, cercando di liberare tutte le energie di un meraviglioso territorio e facendole partecipare alla definizione di un progetto coraggioso e molto concreto che guardi al futuro e individui alcuni fattori strutturali di uno sviluppo equilibrato, ecocompatibile, socialmente giusto.
Suggerirei un approccio riformista, radicale nei valori ma molto ancorato ai fatti. Con il gusto e la fatica del realismo più che con quello delle grandi parole ammaliatrici e spesso ingannatrici. Tanto saremo sempre al di sotto del sogno di Francesco e Chiara, che pure deve ispirarci.
Con questo spirito ho messo giù le riflessioni e le proposte che troverete, se avrete la pazienza di leggere, nell’articolo che segue.
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